Un mondo di ghiacci, si muovono i popoli, si muovono i linguaggi
Un primo convincimento da cancellare: il mondo è sempre lo stesso, i panorami di oggi sono quelli di ieri e saranno quelli di domani …..
Niente di più falso: dietro il breve arco delle nostre esistenze terrene, la Terra si modifica continuamente, non solo sul corso dei milioni di anni, ma anche su orizzonti temporali molto, molto più brevi.
Solo 20.000 anni fa, un “niente” rispetto ai 100.000.000 di anni che ci separano dai Dinosauri, la nostra Valle di Susa era – per l’ultima, ma non per la prima volta… – seppellita dai ghiacci, che giungevano fino a Rivoli e che rendevano il sito dell’attuale Torino qualcosa di molto simile all’odierna Lapponia.
SI MUOVONO I POPOLI, SI MUOVONO I LINGUAGGI
Ritiratisi, per l’ultima volta, i ghiacciai, i popoli si mettono in migrazione, alla ricerca di nuovi spazi e nuovi orizzonti
Con i popoli, viaggia sempre la loro lingua: lo spagnolo ha plasmato l’America del Sud, l’inglese l’America del Nord e persino lontana Australia.
Fu certamente così anche e soprattutto nell’antichità più remota, quando – verso il 5.000 a.C. – gruppi di popolazioni incominciarono a muoversi dalla “culla dell’agricoltura” – la zona oggi divisa tra Iran, Turchia e Siria – per risalire attraverso i Balcani verso le terre europee, ora liberate dai ghiacci.
Come è logico, questi popoli – muovendo verso nord – portarono con se il linguaggio che parlavano in Medio Oriente: linguaggio che nel corso dei secoli lentamente si modificò, mentre i popoli stessi dimenticavano le loro origini, i luoghi da cui erano partiti.
The earth has not always looked the way it does today, as the Susa Valley 20.000 years ago was covered in ice. At the peak of the Ice Age, the glacial deposits mass completely covered the Valley and spread out to Rivoli, making Turin’s landscape look similar to the Lapland’s one these days.
Peoples and languages are moving
When the glaciers melted in the last ice age, peoples moved in search of new lowlands in the world. When people moved to other areas of the globe, they took their native language with them, which explains the reason why Spanish is currently spoken in South America, English in North America and even in Australia.
It was the same when, in ancient times – around 5.000 BC – some tribes abandoned the first Mesopotamian settlements – the region located on the boundary between Iran, Turkey and Syria – to move up the Balkans to settle the European lands, released by the ice.
These early groups took their own primitive language with them and developed it over a long period of time into a more and more complex one, whilst the people themselves were forgetting / losing their linguistic roots.